
Il rimando è evidente al diario intellettuale che Giacomo Leopardi tenne per una quindicina d’anni dai suoi diciotto: vi si trovano, com’è noto, considerazioni e pensieri relativi a questioni filologiche, linguistiche, letterarie, filosofiche, pagine saggistiche, note autobiografiche. All’apparenza un insieme disordinato e confuso di appunti, in realtà un’opera autonoma, con un fitto sistema di rimandi interni. Il nostro «zibaldone» nasce con un refuso – a rimarcare subito un’ambizione più modesta, e sicuramente meno duratura: dall’esplosione della pandemia fino all’aggressione russa del 24 febbraio e al terribile conflitto tra Israele e Hamas in seguito all’attacco del 7 ottobre prevale nel mondo un atteggiamento antiscientifico e oscurantista, con una umanità gettata nella guerra. Il nostro tentativo è quello di tornare a pensare il mondo criticamente, tra le mille sollecitazioni a cui sono sottoposte le nostre vite quotidiane, attraverso rubriche, reportages, storie, viaggi, sguardi sul novecento. Apparentemente un insieme disordinato e confuso – in realtà una rete fitta di rimandi interni.
